L’associazione assiste il personale di e-distribuzione S.p.A. e di Enel Green Power nelle cause per ottenere il rimborso dei costi sostenuti per la manutenzione e il lavaggio dei dispositivi di protezione individuali (giacche, pantaloni da lavoro ed alto vestiario).
Sono tanti i dipendenti di e-distribuzione S.p.A. e di Enel Green Power che si sono affidati a Tudie per ottenere il rimborso dei costi sostenuti per la manutenzione e il lavaggio dei dispositivi di protezione individuali (giacche, pantaloni da lavoro e altro vestiario) forniti dall’azienda e per sancire definitivamente l’obbligo aziendale di provvedere alla loro manutenzione.
L’azione giudiziaria si rivela indispensabile anche per proteggere la salute e la sicurezza dei familiari conviventi che entrano in contatto con i DPI durante le attività di manutenzione (lavaggio, stiraggio, asciugatura, etc.), che espone l’operaio e la sua famiglia al pericolo di contaminazioni di vario genere (chimico, biologico, batteriologico).
A ciò va aggiunto che il lavaggio e la stiratura domestica dell’abbigliamento protettivo può alterarne le caratteristiche tecniche, esponendo il lavoratore a seri rischi per la salute e la sicurezza personale. Infatti, le specifiche tecniche degli indumenti DPI prevedono trattamenti di pulizia e stiratura specialistici, che non possono essere rispettati nei lavaggi casalinghi.
La legge prevede che tale obbligo sia assolto dal datore di lavoro. L’art. 77, comma 4 lett. a), del d.lgs. 81/2008 (T.U. Sicurezza sul lavoro) prevede infatti che: “Il datore di lavoro: a) mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie e secondo le eventuali indicazioni fornite dal fabbricante”.
Lo ha ribadito la Suprema Corte di Cassazione, la quale precisa che “i lavoratori hanno diritto alla retribuzione dell’attività lavorativa prestata e al rimborso delle spese sostenute per la pulizia degli indumenti di protezione forniti dal datore di lavoro” (sentenza n. 18573/2007).
La Suprema Corte ha stabilito anche i criteri per calcolare il risarcimento del danno con “importo pari alla retribuzione straordinaria diurna per un’ora alla settimana […] nei limiti della prescrizione decennale da calcolarsi a ritroso dalla data di ricevimento della richiesta” (Cassazione, Sez. Lav. sentenza 23 luglio 2014 n. 16715).
Ad esempio, il rimborso previsto per un operaio Enel inquadrato in categoria B1 è pari a € 22 circa per ogni settimana di lavoro, calcolo che va fatto a ritroso fino ai dieci anni precedenti; gli altri anni sono coperti dalla prescrizione e pertanto non possono essere richiesti. Quindi è importante interrompere subito la prescrizione del diritto mediante raccomandata a/r (o nota PEC).
Possono richiedere il risarcimento del danno tutti i lavoratori tenuti a indossare quotidianamente i DPI e che si sono occupati del lavaggio e della manutenzione degli stessi a proprie spese.
Per interrompere la prescrizione contatta subito Tudie.
I documenti necessari
I documenti da presentare per lo studio di fattibilità sono:
- contratto di lavoro;
- buste paga ultimi dieci anni;
- foto dei DPI (giaccone, pantaloni, camicia, ecc. forniti dal datore di lavoro) e foto dell’etichetta di ciascuno;
- descrizione mansioni effettivamente svolte negli ultimi dieci anni e sedi di lavoro, curriculum (se in possesso) ed eventuali comunicazioni del datore di lavoro su DPI, mansioni e riconoscimento qualifiche;
- indicazione della frequenza di lavaggio e stiratura degli indumenti;
- indicazione nominativi testimoni utili qualora l’azienda neghi in giudizio le mansioni svolte e/o l’utilizzo effettivo degli indumenti DPI;
- eventuale attivazione da parte dell’azienda del servizio di lavanderia per i DPI.
La documentazione dovrà essere scansionata e inviata in formato .pdf sulla mail di tudieonlus@gmail.com.
Una volta acquisita la documentazione sarà effettuato un primo esame di fattibilità senza alcun anticipo di spesa. Superata questa fase, si passa al ricalcolo delle spettanze affidato ad un esperto contabile.
N.B. Tudie è convenzionata con lo Studio Legale Inella & De Santis (patrocinanti in Cassazione) che segue la vertenza senza percepire alcun compenso in anticipo, né in caso di rigetto della domanda. In virtù della convenzione con Tudie, l’assistito non pagherà alcun compenso in anticipo, ma solo in caso di esito positivo del giudizio, con apposito accordo scritto nella massima trasparenza.